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giovedì 17 gennaio 2013

buon S.Antonio

Il giorno di oggi è sempre stato un giorno di festa nelle campagne. Case e stalle, con i loro rispettivi abitanti festeggiavano S. Antonio Abate, protettore degli animali. C'era infatti un tempo, non molti anni fa, che nelle campagne le donne e gli uomini vivevano a stretto contatto e  interdipendenza con gli animali non a caso detti domestici e la loro protezione non era cosa da poco, per cui ci si rimetteva ad un santo affidabile e bonario, un po' contadino.        
Mi ricordo bene la festa che veniva fatta nel mio piccolo paese, vi partecipavano tutti, anche i più restii ai richiami ecclesiastici, il parroco benediva quelle belle pagnottine di pane bianco che a noi bimbi abituati al pane di casa facevano l'acquolina in bocca, e che, arrivati a casa dovevamo dividere con gli animali: un pezzettino a testa, prima però gli abitanti delle stalle!
Appena finita di costruire la nostra modestissima stalla, anche da noi, sebben ampliamente anticlericali, ha trovato posto il santino del buon protettore. E non c'è stato un minimo di estazione e di dissaccordo tra me e Carlo.
Oggi, in molti paesi, nelle chiese e nelle piazze, i preti benediscono gli animali, per lo più cani e gatti, qualche pappagallino o pesciolino rosso ... più raramente qualcuno arriva con cavalli e asini, soprattutto se si organizzano associazioni o maneggi. Raramente si respirano in queste occasioni seppur minimi sentori della festa di un tempo e non può essere diversamente, sono sparite le campagne di un tempo, come sono estinti i contadini e gli imprenditori agricoli che occupano oggi il territorio agricolo, spesso non posseggono animali e se li posseggono li concepiscono nella stessa logica industriale con cui viene concepita la terra, e questa logica non contempla certo il poetico attaccamento ad un santino!
Peggio ancora, a volte ci si ricorda di queste occasioni per sciuparle con uno stucchevole folklore!
Solo a Castelvecchio, piccolo paese sulla pergolese, abbiamo ritrovato l'aria buona della festa di S.Antonio che ricordiamo. Si beve gratis, si mangia un panino con una piccola offerta, si sta insieme e si gioca a morra.
Ma quest'anno abbiamo disertato, ci dispiace. salutiamo tutti gli amici di Castelvecchio che abbiamo bidonato, ce ne scusiamo, abbiamo festeggiato a casa, con pesce fritto, come si faceva al mio paese, quando ero piccola, e domenica prossima, tutti a S.Andrea, per la FESTA DEL NINO. www.ionino.it

             

3 commenti:

  1. e se il prossimo anno andassimo a Castelvecchio a schiena d'asino :?

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  2. bel progetto! perchè no?
    abbiamo un anno per preparaci!
    baciami Ida!

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  3. Grande Gigia, non vediamo l'ora. baci anche da Ida

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