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mercoledì 15 febbraio 2012

Riflessoni serie sugli ultimi accadimenti



Lettera aperta

Siamo rimasti 14 giorni isolati, gli ultimi 5 giorni con neve molto alta e col rischio molto concreto del crollo di una parte della stalla, un fienile è crollato e non riusciamo ad accedervi in quanto situato in fondo al podere e la gran quantità di neve ne impedisce l’accesso con qualsiasi mezzo.
I primi giorni siamo rimasti senza telefono ma Carlo è riuscito poi a ricollegare il filo spezzato ed a ripristinare la linea.
Poi siamo stati due giorni senza corrente elettrica. Abbiamo un caminetto e delle stufe a legna ma anche un impianto centralizzato alimentato con una caldaia a legna che riscalda gli appartamenti degli ospiti (occupati uno da Carolina e l’altro da Roby che sono rimasti con noi in tutto questo tempo e che senza dei quali non saremo sicuramente qui a raccontare!) che quindi in questi due giorni sono rimasti al freddo in quanto la pompa della caldaia non era funzionante.
Quindi, abbiamo anche attraversato un breve periodo, di circa 36 ore in cui la energia elettrica era presente solo in parte della casa, questo guasto , diagnosticato da Carlo al tecnico dell’Enel, risultava essere un problema su una sola fase (noi abbiamo la trifase).
Quando finalmente la corrente si è rifasata, è arrivato il blizzard: la neve è stata veramente tanta, la notte di venerdì abbiamo seriamente temuto per la nostra incolumità, l’ appartamento  in cui  viviamo consiste tutto in un sottotetto e il peso veramente eccessivo della neve accumulatasi (circa due metri), incominciava a far sentire qualche scricchiolio, per cui per quella notte ci siamo fatti ospitare dai nostri ospiti nell’appartamento sottostante.
Intanto c’è da dire che il comune di Urbino, già dal primo giorno di neve ha messo a disposizione dei cittadini due numeri telefonici, chiamati unità di crisi, che erano quasi perennemente occupati.
I due chilometri di strada che ci collegano alla provinciale da quando sono iniziate le nevicate,non  erano stati puliti dai mezzi spazzaneve , e dal 2 febbraio noi, nelle condizioni di cui sopra, con una fattoria di quasi cento animali fra mucche e maiali ( i quali peraltro nel bosco, con solo delle tettoie di riparo, e situati in una zona veramente impervia da raggiungere), continuavamo invano a chiedere che ci liberassero la strada per poter essere in qualche modo raggiungibili in caso di necessità. Bisognava passare intere ore al telefono, probabilmente due numeri non erano sufficienti, erano entrambi perennemente occupati, e poi quando alfine avevamo la fortuna di prendere la linea, il centralinista diceva impunemente che la nostra segnalazione era stata registrata ma che ce n’erano centinaia...avrebbe la nostra sostato insieme alle altre, in attesa. Abbiamo anche avuto i numeri di cellulare del responsabile Spadoni, dove rispondeva una segreteria telefonica con memoria piena che non avrebbe più registrato messaggi, abbiamo chiamato direttamente il ruspista ma i suoi numeri non rispondevano mai...ci siamo sentiti totalmente abbandonati.
Ma tra di noi, in compagnia ci siamo fatti coraggio!
Intanto il fienile era crollato sotto il peso della neve, schiacciando sotto, con un trave, la nostra migliore scrofetta . Carlo e Carolina hanno passato la mattinata a rimuovere le macerie, sotto la neve imperversante e il freddo , col rischio che ci fosse qualche ulteriore crollo, ma son finalmente riusciti a metterla in salvo. Sembrava molto contusa ma dopo un paio di giorni ha iniziato a mangiare di nuovo.
Un giorno, non ricordo quale, disperata dal non trovare mai nessun numero libero a dirmi qualcosa su quando finalmente si sarebbero potuti ristabilire i contatti viari tra noi e il mondo, ho fatto il numero della segreteria del sindaco: mi ha risposto una signora dalla voce molto esaltata per il fatto che da lì ad un ora sarebbe arrivato in centro storico l’esercito, lasciandomi ad intendere che non era il momento di mettere sul tappeto i problemi di un’azienda agricola...Urbino stava vivendo uno dei suoi grandi momenti di notorietà...
Poi il nostro caro vicino, più influente di noi, con i contatti più giusti, è riuscito a farsi sentire e giovedì sera, solo giovedì sera, sono arrivate le ruspe.
Noi comunque siamo stati sui tetti della stalla e del capannone antistante alla stalla, a spalare per alleggerirli, col rischio di scivolare...e i suddetti tetti sono vasti...e la neve era tanta.
Poi venerdì  ha iniziato di nuovo a nevicare.
Ho già detto che venerdì sera abbiamo dormito di sotto, sabato mattina siamo saliti sul tetto della casa per sgombrarlo dalla neve, intanto è incominciata a scarseggiare l’acqua che arrivava solo poche ore la mattina.
Ho fatto la segnalazione spiegando che avevamo degli animali, e dopo un paio di giorni ho richiamato e parlato direttamente col responsabile, che mi riferiva che ancora non sapeva del problema, che avrebbe verificato. In effetti, ha subito verificato e ha ipotizzato che non c’era una rottura sulla linea per nostra fortuna, perché altrimenti l’acqua non sarebbe arrivata neanche per poche ore, ma che probabilmente si trattava del fatto che il serbatoio che ci fornisce, situato al Monte degli ebrei, nei pressi di Gadana, si era in parte vuotato, ma che non aveva i mezzi per accedere al serbatoio e verificare.
Stava comunque facendo il possibile, ha aumentato un po’ la pressione, questo ci consentiva di avere l’acqua almeno un’ora al giorno. In quell’ora riuscivamo a malapena ad abbeverare gli animali nella stalla (i maiali nel bosco stanno bevendo da 15 giorni l’acqua delle pozzanghere fatte col loro caldo dalla neve sciolta), e per un paio di giorni non ne avevamo neanche per lavare i piatti, né per lavarci noi stessi.
Sabato 11, ci chiama Marco Ridolfi, un nostro caro amico che lavora alla forestale, per chiederci se stavamo bene e se avevamo bisogno di aiuto. Ha peraltro riscontrato che non risultavamo nell’elenco delle stalle che l’ufficio della forestale di Urbino aveva compilato, con nostra grande sorpresa, poi abbiamo appreso che l’elenco era stato fatto in base agli associati APA, associazione provinciale allevatori, un’associazione volontaria, di carattere politico, a cui non siamo tenuti a far parte. Ovviamente  siamo un’azienda totalmente in regola, che abbiamo tutti i registri degli animali, e l’unità veterinaria della Asl che è preposta alla nostra registrazione ci conosce più che bene. Inoltre, il Corpo Forestale dello Stato che da qualche tempo è demandato proprio in materia di animali a fare i controlli fiscali sulla corretta tenuta dei registri e che è autorizzato a multare le aziende non in regola, è venuto a farci i controlli negli scorsi anni e ci ha prontamente rintracciati. Approfitto per lamentarmi dell’eccessiva, a nostro avviso burocratizzazione , delle piccole realtà contadine come la nostra, che è la principale causa della scomparsa dei  contadini e del relativo abbandono delle campagne.
Comunque Marco Ridolfi ci comunica che sono arrivati dei soccorsi dal nord, ragazzi ben addestrati alla neve, messi a disposizione della forestale appositamente per le aziende agricole che ne hanno necessità.
Noi continuiamo a permanere senz’acqua, completamente isolati, abbeveriamo le mucche con la residua acqua di un pozzo che inizia a scarseggiare e che lunedì sera vede definitivamente il fondo. Finita .
Domenica mattina potrebbero arrivare i ragazzi del soccorso alpino, la strada vicinale di due km che ci collega alla provinciale è non è stata mai spazzata dall’ultima nevicata ed è come scomparsa. Ancora una piccola parentesi: a valle della nostra casa stanno costruendo il depuratore, una grossa opera che comporta un grande movimento di mezzi, molti dei quali hanno transitato, bilici compresi, sulla nostra piccola strada dalla scorsa primavera, sottoponendola ad uno stress non indifferente. Nonostante ciò la ghiaia e la manutenzione è sempre stata di nostro appannaggio, il Comune non ci ha mai fornito del materiale, l’inverno scorso abbiamo avuto delle frane col maltempo, le abbiamo segnalate al Comune, ma non abbiamo da quel dì mai ricevuto risposta alcuna.
Torniamo ai soccorsi che dovevano arrivare, per liberarci dall’isolamento e per aiutarci a spalare la neve dal tetto del capannone adiacente la stalla il cui trave portante aveva notevolmente flesso. La situazione risultava veramente a rischio, era anche pericoloso andarvi sopra. Loro, i ragazzi del soccorso, sarebbero venuti con le imbracature per fare il lavoro in sicurezza. Inoltre con le motoslitte ci avrebbero aiutato a trasportare le scorte per i maiali da basso che ormai stavano esaurendosi. Noi, per accoglierli abbiamo preparato una diecina di uova di tagliatelle.
Nel pomeriggio ci avvisano che non sarebbero arrivati, c’erano priorità maggiori, ci saremmo sentiti l’indomani.
Lunedì l’acqua ancora non torna, i forestali ancora oggi non vengono. Noi continuiamo la nostra via crucis di telefonate. Mi chiamano dal Comune,dichiarandosi “  Comune di Urbino”, un certo sig. Raffaelli, poi verificatosi  essere solo il centralinista, dice che si era informato sulla nostra situazione, che se ne stava occupando il sig. Marco Ridolfi del Corpo Forestale . Io rispondo che ero conoscenza del fatto che Ridolfi si sta occupando di noi, ma che richiedavamo al Comune che mandasse qualcuno a liberare da strada, era da giovedì che non veniva più nessuno a pulirla, ormai c’erano due metri di neve...mi sento rispondere  che il  merito del Comune stava nell’aver investito  Marco Ridolfi della nostra problematica. Ovviamente Marco è nostro caro amico e conoscente da più anni e non si è certamente preoccupato di noi per investimento  del Comune, ma lo ha fatto spontaneamente  per spirito di servizio.
Le turbine arrivate dal nord sono tutte molto occupate, forse nel centro o altrove, una delle quali non funzionante parcheggiata per giorni ad ostruire la via di privati cittadini,e  non ce n’è stata una a disposizione del servizio idrico, per cui il deposito dell’acqua al Monte degli Ebrei risulta ancora inaccessibile.
Martedì  i ragazzi della forestale, arrivati in soccorso nelle Marche specificatamente per le aziende agricole in difficoltà (è infatti il Corpo Forestale Dello Stato addetto all’agricoltura e foreste), sono finalmente sul tetto del Palazzo Ducale di Urbino a spalare la neve.
Noi siamo, senza le sicurezze adeguate, rischiando veramente la vita, sul tetto della nostra stalla spalare la neve.
Intanto dopo centinaia di telefonate da noi e da tutti gli altri della via, solo il buon vicino Damiani Dino, munito di cingolato con ruspa, arriva a liberarci.
Stamattina arriva debolmente l’acqua, per sapere se dopo aver abbeverato gli animali potrò finalmente lavarmi, telefono al sig. Ambrogiani per sapere se il problema è definitivamente risolto ma apprendo che fino a stamattina non son ancora riusciti ad arrivare al suddetto deposito...ci sono alberi caduti!
Oggi , mercoledì 15 febbraio 2012, c’è un bel sole, le temperature si sono alzate di molto, la neve si sta tutta sciogliendo, Carlo col suo piccolo trattore è riuscito ad aprire, dei varchi, i tetti sono liberi, l’acqua è tornata, l’emergenza è finita .
 Solo oggi, mercoledì 15 febbraio 2012, dopo quindici giorni di isolamento e di calamità, alle ore 13.40 chiama una signora dal comune di Urbino per sincerarsi che siamo vivi, che stiamo bene e che non manchino medicinali.
Ho risposto che abbiamo una necessità: comunicare la nostra indignazione.
Ci dispiace constatare come sempre che la piccola agricoltura non è mai stata presa in considerazione, per nulla, neanche nella più piccola ed insignificante considerazione, in questa nostra città. Noi ne siamo un esempio. Nessuno degli amministratori ci ha mai considerato, anche se abbiamo chiesto poco, spesso quel poco ci è stato negato. Le strade delle zone commerciali e artigianali sono state prese in considerazione maggiore e sgombrate prima che le strade delle campagne. Eppure anche noi abbiamo una piccola attività commerciale. In questi giorni nessuno è potuto venire a comprare i nostri prodotti! Ma, mi dico, se Urbino è così bella e desta così tanta meraviglia non è forse anche merito del suo paesaggio che noi piccoli contadini continuiamo a mantenere bello?
Vorrei tanto che gli amministratori provassero ad immaginare cosa farne dei torricini astratti dal loro contesto territoriale!
Mercoledì,ore 15,50: una ragazza della scuola di giornalismo di Urbino, cui mi è purtroppo sfuggito il nome, mi ha appena chiamato per propormi un servizio televisivo sui nostri disagi. Ha saputo che ci è crollato il fienile e che siamo stati in difficoltà. Le ho cortesemente risposto che non mi interessa la televisione come mezzo di informazione, noi peraltro non ne abbiamo mai avuta una in casa, ma che avevo appena scritto un resoconto sugli ultimi giorni e che potevo mandarglielo per pubblicarlo, o semplicemente per informarsi. Mi ha cortesemente ribattuto che gli interessava solo fare delle riprese, se non ero disponibile per queste, non c’era altro da dirsi. Abbiamo avuto un piccolo scambio di battute nelle quali ho affermato che il giornalismo non è solo spettacolarizzazione, ma prima di tutto informazione, lei comunque non ha preso neanche in considerazione l’eventualità di avere ulteriori informazioni, neanche a titolo personale sui fatti che ci sono successi.

5 commenti:

  1. Ciao cari, vi ho molto pensato in questi giorni e quando stamattina ho visto il sole ho subito pensato a voi. Mi dispiace moltissimo per i giorni terribili che avete passato e per l'atteggiamento del comune su cui non ho parole. Spero che tutto torni per voi al più presto nella normalità, che i danni economici siano minimi e che i tanti amici che avete vi sostengano sempre. La vostra festa di primavera mi ha fatto capire quanto siete amati, è la vostra carica, anche contro la pubblica indifferenza.

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  2. Per fortuna è finita!Purtroppo nulla di nuovo...se non hai il necessario peso politico ed economico, non esisti.
    Un forte abbraccio da me,Luca, Dafne e Alma.

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  3. Sono senza parole... il tuo racconto mi ha colpito molto! vi ho seguito all'inizio quando era tempo di essere lievi come la neve che cadeva...non ho proprio pensato che poi la neve finisce x pesare quintali... Come pesa quintali la vostra decorosa e civilissima indignazione! un abbraccio. Giro il vostro blog...Luvi da varese

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  4. Mi sono scioccata a leggere di tutti i problemi a Cal Bianchino. Scrivero ancora piu tarde
    ma continuo pensare di tutti - adulti e animali. Jennifer

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    1. dont worry! stiamo tutti benone. la neve si è sciolta e ci prepariamo a festeggiare il carnevale. abbiamo ricevuto con molto piacere la tua cartolina e siamo felici di saperti bene.baci da tutti, adulti e animali

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