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domenica 9 ottobre 2011

Sigismondo


Sigismondo Persici, nato ad Urbino 77 anni or sono,ivi residente.
Pensionato, nato contadino,ha lavorato all'estero,alla costruzione della diga di Plan de Moulin in Val d'Aosta, e poi in Germania, sempre come macchinista.
"fino a 34 gradi di freddo"!
Tornato ad Urbino ha continuato a lavorare la terra e ad allevare animali.
Le ultime sue mucche sono ora da noi, dall'inverno scorso, quando per le avverse condizioni metereologiche,trovandosi inabilitato a seguirle, ci ha chiesto di occuparcene.
E poi quando veniva a trovarci aveva un motivo in più:visitare i suoi animali.
Ha sempre scritto poesie.
Parla benissimo,un linguaggio ricco e ricercato.
Lo si ascolta con piacere!
Vive solo.
Si nutre poco.
Era spesso da noi.A volte anche a dormire.
Sempre accolto con piacere.
E' gentile.
I vecchi a volte vivono di ricordi,masticano con lentezza,un ricordo,un boccone di pane...Minuto dopo minuto,i minuti non significano più niente,non riempiono il cuore nè la pancia,correre non interessa più.


Sigismondo arrivava con la sua vecchia Ape rumorosa,il rombo del vecchio piccolo motore Piaggio lo annuncia da lontano. Tito non abbaiava,lo riconosce.




Perchè parlo al passato?
Ora è ricoverato alla Casa Albergo, un luogo destinato agli anziani, un luogo triste,che puzza di abbandono e di fine imminente. Ieri sera siamo stati a fargli visita...
Ci si è riempito il cuore di tristezza.Giaceva nel letto chiuso in un sacco!
Confuso,forse per i sedativi...o semplicemente per tutto quello che gli sta capitando...
Giorni addietro,parlandomi della morte disse che avrebbe voluto dal medico una pasticca, o una puntura,se fosse stato poco bene, avrebbe preferito morire che finire in quello stato....
Abbiamo parlato, di lui, delle sue mucche,ci ha riconosciuti ma poi di nuovo ci ha confuso con personaggi del suo passato.
Ero socialista, ha detto, socialismo è amore...
Masticando ed ingoiando stancamente parole,ci ha recitato brani di una sua poesia; provo a trascrivere quello che ho compreso:
                      Si riduce a dolore,l'attaccamento alla vita,
                      conservando l'addio come un bellissimo ordine,
                      in quell'obbligato ondeggiare fra la vita e la morte
                      come anime mute.......
                      sembra giocare nel giallognolo silenzio.
                      Distese abbattute danno ancora immagini infantili
                      accettendo la semplice sorte...

4 commenti:

  1. Sigismondo è sempre stato poeta, di quelli che hanno fatto della propria vita poesia. Sigismondo e le sue mucche, il modo in cui gli parlava e le pascolava, rimangono come poesie. Salutatelo e speriamo che la "semplice sorte" sia dolce per lui.

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  2. Michele Bartolucci
    Ho visto adesso questo bel post di qualche anno fa.
    Mondo ora non c'è più. Veniva spesso a trovarci, era uomo originale, legato alle tradizioni contadine ma anche uomo di grande cultura, le sue poesie lo testimoniano. Mi ha regalato bellissimi libri; ricordo quando osservava la vallata, circondato dai suoi animali, dalla casa in cui viveva su un crinale presso San Bernardino, vicino Urbino.
    Ciao Mondo

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  3. Si, caro Michele, lo ricordiamo bene. E' stato per noi una guida, una luce, e tale rimarrà nei nostri cuori!

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